Preghiera di libertà

Si consiglia di recitare questa preghiera dopo aver ricevuto l’Eucaristia, perché la presenza reale di Gesù porta pace e serenità nel cuore del credente ed egli si rende conto meglio che è Gesù il vincitore del male, non noi o la nostra “recitazione” della preghiera.
La preghiera si rivolge a Dio e mai al Maligno, ha quindi le stesse caratteristiche della preghiera che ci ha insegnato Gesù: il Padre Nostro. Tutti coloro che la vorranno recitare si ricordino sempre che ogni frase è stata costruita sulla Scrittura e quindi è la Parola di Dio che ha la sua azione di purificazione e che rafforza la vita del credente. Ogni frase porta con sé quindi anche un rafforzamento della fede nell’amore infinito del nostro Dio.

Preghiera di libertà

Padre celeste, Tu sei il mio Rifugio e la mia Roccia di salvezza. Tu sei saldamente in controllo di tutto ciò che accade nella mia vita. Io sono il Tuo servo (la Tua serva), e porto il Tuo nome. Grazie, per avermi donato l’elmo della salvezza; la mia identità nel Tuo Figlio Gesù è sicura. Niente potrà mai separarmi dal Tuo amore. Grazie, perché perdoni i miei peccati e cancelli la mia colpa. Io indosso ora la Tua corazza della giustizia. Spirito Santo ricerca dentro di me e porta alla luce ogni strategia delle tenebre che sia diretta contro di me. Io imbraccio lo scudo della fede per stare ben saldo/a nella Parola di Dio, che mi assicura che: “… Il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo” (I Gv 3, 8). Perciò, Padre Santo, nel Nome glorioso del Tuo Figlio Unigenito, Gesù Cristo, per l’autorità che mi proviene dal mio battesimo,

io

RINUNCIO

a ogni opera del maligno, di qualsiasi origine essa sia, occulta, medianica, o di stregoneria e con la fede che Tu, Padre, mi hai donato, proclamo che ogni sua opera nella mia vita sia distrutta.
Gesù, mio Signore e Salvatore, Tu hai trionfato su di lui nel deserto, sulla Croce e nel sepolcro e con la Tua gloriosa Risurrezione lo hai vinto per sempre sigillando cosi la sua fine e il suo destino.
In Te, anch’io trionfo su di lui, con la potenza del Tuo Santo Nome, davanti al quale: “ogni ginocchio si pieghi, nei cieli, in terra e sotto terra” (Fil 2, 10).
Con la forza che mi proviene da Te, o Signore, io resisto e mi oppongo a tutti gli sforzi del maligno di opprimermi, affliggermi, o ingannarmi e voglio lottare energicamente contro il suo sforzo di rubarmi la gioia ed il frutto della mia salvezza.
Con la potenza del Tuo Preziosissimo Sangue versato per me sul Calvario, io Ti chiedo di allontanare da me tutte le potenze delle tenebre, che mi attaccano, o che mi circondano e di ordinare loro di andarsene adesso da me, dove Tu, o Signore, vorrai, affinché non tornino mai più.

Grazie, Signore Gesù!

Questa preghiera, composta da Tarcisio in successive versioni (di cui questa è l’ultima) è stata ampiamente distribuita in seminari di guarigione interiore e in colloqui personali, ed è per questo piuttosto conosciuta. Tarcisio la raccomandava sottolineando come essa porti il credente impegnato in una battaglia spirituale a confidare nel potere di Cristo piuttosto che in una figura ministeriale o carismatica esterna. Ciò non per sminuire il potere della Chiesa o del corpo di Cristo orante di fronte al male ma piuttosto per rafforzare e rendere consapevole l’oppresso.