Padre di una moltitudine
Tarcisio è stato un uomo di Dio ed è ora in Dio. Una vita come tante, una moglie, tre figli, un lavoro, qualche difficoltà, finché un giorno il Signore compare nella sua vita come un fuoco. Da quel momento ha annunciato il Vangelo ogni giorno, letteralmente. Fino alle ultime settimane, malato nel corpo ma fortissimo nello Spirito, ha continuato a scorrazzare per l’Italia e più in là, con la sua bombola di ossigeno, annunciando Gesù a tutti e specialmente ai più feriti – che riconosceva immediatamente, prima ancora che dicessero una parola. Il suo dono di paternità era sconfinato, aveva tempo e amore per tutti. Nel frattempo ha fondato una Comunità di alleanza, ha condotto centinaia di seminari di guarigione, ha pregato su migliaia di persone, ha scritto una quantità sterminata di insegnamenti, libri, articoli. Ci ha insegnato cosa significa dare la vita totalmente a Dio, aspirare a essere trasformati in Cristo, vivere l’Eucarestia nell’amore dei fratelli. La parola di Dio usciva da lui autentica, piena di significato per la vita di ogni giorno, senza mai essere ridotta a dottrina o filosofia. Annunciava la Redenzione con una semplicità irresistibile, mai ingenua, che ci ha segnato e di cui siamo grati: è il dono che ci ha lasciato in eredità.
