Silvano

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La prima volta che vidi Tarcisio, fu in un campeggio dell’alto Lazio, era 1980. Io ero un giovanotto un po’ anarchico. Un po’ scavezzacollo e vagabondo, he cercava di scroccare una cena ad gruppo di cristiani accampanti alla meno peggio .. lui un professore universitario che si aggirava tra le tende con un rotolo di carta igienica tra le mani. Fu quel mese che cambiò la mia vita.
Conobbi Tarcisio, nel fine anno del 1980. La Comunità Magnificat nel convento dei cappuccini di Monte Malbe teneva un gelido seminario di vita nuova nello Spirito. L’ala del convento che ci ospitava era sprovvista di riscaldamento, dividevo la camera per la notte con Gianfranco, dormivo dentro due sacchi a pelo, indossando un pigiama e un maglione pesante. Il primo gennaio 1981 ricevetti la preghiera d’effusione.
Entrai in “amicizia-fratellanza” con Tarcisio nel mese d’agosto del 1981. Una parte della comunità quell’anno decise di fare le vacanze al mare e una parte nel convento di Monte Malbe, in quest’ultima c’era Tarcisio. Io decisi per Monte Malbe. Tarcisio sul ponte di comando, animava i momenti di preghiera, teneva insegnamenti, conduceva i momenti di condivisione.. io in cucina… passavo le giornate tra l’andare a fare la spesa e il riassetto della cucina.. insieme alla Gina.
In quel mese d’agosto iniziò un’amicizia-fratellanza, con Tarcisio. Lui era l’uomo adulto nella vita, da quello umano a quello spirituale, io ero una specie di figlio spirituale – vagabondo. Così erano frequenti i miei week end perugini, quando da Roma salivo a Perugia per passare un fine settimana in casa Mezzetti. Giorni pieni di preghiera, di missioni in paesi vicini, d’incontri, d’insegnamenti.
Per diversi anni, Tarcisio fu il mio punto di riferimento, fu lui a trasmettermi l’ansia dell’annuncio del vangelo e dell’amore di Gesù, quel frenesia dello Spirito dell’annuncio, come se non ci fosse altro tempo, che bisognava fare presto ad annunciare l’Amore di Dio. Quando si alzavano le tempeste, sapevo dove c’era un porto sicuro… bastava andare da Tarcisio.. una chiacchierata.. una preghiera… e la nuova strada era tracciata anche in mezzo alla tempesta.
Poi le nostre strade si sono divise… fino a quando un decennio fa… il Signore decise che era tempo del deserto. Ma questa è un’altra storia.
Qualche anno fa, su Facebook, mi sono ritrovato con Daniele e sua moglie Alessandra, la prima cosa che siamo detti: dobbiamo rivederci. Ma ancora non ci siamo rivisti, anche se ci siamo sentiti per un consulto.
Quando ho chiesto ad Alessandra, come stava Tarcisio, mi ha risposto che si ricordava molto bene di me: la cosa mi ha fatto molto piacere, anzi mi ha commosso fino alle lacrime. Anche adesso che scrivo mi scende una lacrima al pensiero del ricordo che Tarcisio aveva di me.
Mi era riproposto di andare a trovare Tarcisio ancora una volta… è questo è uno dei tanti “rammarico” della mia vita… forse non potuto o forse non ho voluto.. non ho avuto il coraggio di partire e andare a riabbracciare una persona speciale… che è stato un faro, non solo per me…
Avrei potuto….

Ciao Tarcisio…

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